Di Roma, li 16 di Aprile 1633.
Di V. S. molto I.
Aff.mo et Obl.mo Ser.re e Par.teGalileo Galilei.
2467.
MARIA CELESTE GALILEI a [GALILEO in Roma].
Arcetri, 16 aprile 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 177. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
Intendo per due lettere, che questa settimana tengo di suo, il buon progresso del suo negozio; me ne rallegro quanto ella può immaginarsi, e ne ringrazio Dio.
Hiersera qua fu un applauso et allegrezza grande, mediante la grazia impetrataci dall'Ecc.ma S.ra Ambasciatrice, alla quale scrivo questi pochi versi, veramente di scarso ringraziamento a tanti benefizii(180) che da essa ricevo: fo quel ch'io so, e non quel che dovrei. Scrissi al S.r Giovanni Rinuccini per conto del servizio che V. S. m'impone; e da esso tengo risposta che per adesso non bisogna trattarne, ma che quando verrà l'occasione, me ne farà avvisata.
Del mal cattivo intendo esserne in Firenze qualche poco, ma non già conforme a quello che si va dicendo e ragguagliando costà. Sento che ci sono dei carboncelli, ma che i più muoiano di petecchie e mal di punta. Quanto al suo ritorno, ancor che grandemente io lo desideri, la consiglierei a soprastare qualche poco, aspettando altri avvisi da gl'amici suoi, et anco a metter ad effetto il pensiero(181) che haveva quando partì di qui, di visitare la Santa Casa di Loreto.
Vincenzio nostro c'ha scritto questa settimana, e mandatoci a donare un pezzo di prosciutto. Io haverei(182) curiosità di sapere come egli visita spesso V. S. con lettere.
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