Di Fiorenza, 28 Aprile 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Parente et Ser.re
Geri Bocchineri.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Roma.
2486*.
VINCENZO MACULANO a [FRANCESCO BARBERINI in Castelgandolfo].
Roma, 28 aprile 1633.
Bibl. Vaticana. Cod. Barberiniano lat. 6468 (già LXXIV, 14), car. 49 - Autografa.
Emin.mo et Rev.mo Sig.re P.rone Col.mo
Hieri, conforme all'ordine di N. S., diedi parte alli SS.ri Em.mi della S. Congregatione della causa del Galileo, lo stato della quale refferii brevemente; et havendo questi SS.ri approvato quello che si è fatto sin qui, hanno dell'altro canto considerate varie difficoltà quanto al modo di proseguire la causa et incaminarla a speditione, massime havendo il Galileo negato nel suo constituto quello che manifestamente apparisce nel libro da lui composto, onde dallo stare così negativo ne seguirebbe la necessità di maggior rigore nella giustitia e di riguardo minore a gli rispetti che si hanno in questo negotio. Finalmente proposi io un partito, che la S. Congregatione concedesse a me la facoltà di trattare estraiudicialmente col Galileo, a fine di renderlo capace dell'error suo e redurlo a termine, quando lo conosca, di confessarlo. Parve, a prima faccia, la proposta troppo animosa, e non si concepiva molta speranza di conseguire questo intento, mentre si teneva la strada di convincerlo con ragioni; ma con haver io accennato il fondamento col quale m'avanzavo a questo, me n'hanno data facoltà. Et per non perder tempo, hieri dopo il pranzo mi posi a discorrere col Galileo, e dopo molti e molti argomenti e risposte passate fra noi ottenni, per gratia del Signore, l'intento mio, che gli feci toccar con mano l'error suo, sì che chiaramente conobbe di haver errato et nel suo libro di haver ecceduto; il che tutto espresse con parole di molto sentimento, come che si trovasse consolatissimo della cognitione dell'error suo, e si dispose a confessarlo giuditialmente: mi dimandò però alquanto di tempo per pensare al modo co 'l quale egli poteva honestare la confessione, chè quanto alla sostanza spero seguirà nella maniera sodetta(222).
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