Arcetri, 30 aprile 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 184. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
Ho vista l'ultima lettera che V. S. scrive al S.r Geri, il quale veramente è tutto cortese e molto sollecito in darmi nuove di lei; e se bene quando ella scrisse si ritrovava indisposta, spero che adesso ella stia bene, onde sto quieta, rallegrandomi di sentire che il suo negozio si vadia incaminando a buon fine et a presta spedizione. Tengo questa settimana lettere dell'Ecc.ma S.ra Ambasciatrice, la quale con la solita sua cortesia si è compiaciuta ragguagliarmi dello stato nel quale V. S. si ritrova, perchè, come ella mi dice, non crede che io tenga lettere di V. S. da poi che uscì di casa sua, et ella desidera che io stia con l'animo quieto; e questo mi è un indizio manifesto dell'amore che questi Signori portano a V. S., il quale è tanto che è bastante a participarsi tanto largamente ancora a me, sì come la medesima Signora me ne dà certissima caparra nella sua amorevolissima lettera. Io gl'ho risposto, indrizzando la lettera a lei assolutamente, parendomi che così convenga.
Del contagio ci son buone nuove, e si spera, per quanto dicono, che in breve sia per cessar del tutto, sì che ella, se piacerà a Dio, non haverà questo impedimento per il suo ritorno.
Sono occupata intorno al muratore, che ci accomoda, o per dir meglio fa, un fornello da stillare, e per questo scrivo brevemente. Stiamo tutte bene, eccetto Suor Luisa, la quale da 3 giorni in qua travaglia con il suo stomaco, ma non tanto malamente quanto l'altre volte.
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Padre Geri Ambasciatrice Dio Suor Luisa
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