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      E se bene ella attribuisce in gran parte questi benefizii al merito delle mie orazioni, questo veramente è poco o nulla; ma è ben assai l'affetto con il quale io gli domando a S. D. M., la quale havendo riguardo a quello, tanto benignamente prosperando V. S., mi esaudisce, e noi tanto maggiormente Gli restiamo obligati: sì come anco grandemente siamo debitori a tutte quelle persone che a V. S. sono in favore et aiuto, e particolarmente a cotesti Ecc.mi SS.ri suoi ospiti; et io volevo scriver all'Ecc.ma Sig.ra Ambasciatrice, ma sono restata, per non la infastidire con replicarle sempre le medesime cose, cioè rendimenti di grazie e confessioni di oblighi infiniti. V. S. supplirà per me, con farle reverenza in mio nome. E veramente, carissimo S.r padre, che solamente la grazia che V. S. ha havuta del favore e della protezzione di questi Signori è tale, che è bastante a mitigare, anzi annullare, tutti i travagli che ha sofferti.
      Mi è capitata alle mani una ricetta eccellentissima contro la peste, della quale ho fatta una copia e gliela mando, non perchè io creda che costà vi sia sospezione alcuna di questo male, ma perchè è buona ad ogn'altra cattiva disposizione. Degl'ingredienti io ne sono tanto scarsa, anzi mendica, per me, che non gliene posso far parte di nessuno; ma bisogna che V. S. procuri di ottener quelli, che per avventura gli mancheranno, dalla fonderia della misericordia del Sig.r Iddio, con il quale la lascio: salutandola per fine in nome di tutte et in particolare di Suor Arcangiola e Suor Luisa, la quale per adesso, quanto alla sanità, se la passa mediocremente.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





Ambasciatrice Iddio Suor Arcangiola Suor Luisa