Questi ultimi 15 d. aspetto di rimettergli presto con l'entrata di ambe due noi, che a quest'hora doveremmo haver riscossa.
Questo presente anno toccava a Suor Arcangiola ad esser canovaia, uffizio che mi dava che pensare. Pur ho ottenuto grazia dalla Madre badessa che non gli sia dato, con allegar varie scuse, et in quel cambio è fatta pannaiuola, essendo obligata a imbiancare e tener conto delle tovaglie e bandinelle per asciugar le mani, del convento.
Sento gusto particolare nell'intender che V. S. stia bene di sanità, del che grandemente temevo mediante i travagli che ha passati; ma il Signor Iddio ha voluto concederne le grazie compite, liberandola da i travagli dell'animo e del corpo. Sia Egli sempre ringraziato!
Il male contagioso si sente che va per ancora perseverando; ma dicono che ne muor pochi e che si ha speranza che deva terminare, trattandosi di portar in processione a Firenze la Madonna dell'Impruneta per questa causa.
Al nostro già Padre confessore ho mandata la lettera a Firenze, già che egli non sta più qui al nostro convento, e ne haviamo havuto un altro, giovane di 35 anni, dalla Pieve a S.to Stefano.
Mi maraviglio che Vincenzio non gl'habbia mai scritto, e mi glorio di averlo superato nell'esser fervente in visitarla con mie lettere, se bene qualche volta ho havuto ancor io gran strettezza di tempo, et oggi ho scritto questa in 4 volte, interrotta sempre da varii intrighi per amor della spezieria, e di più con dolor di denti, che mi causa il mio solito catarro, che già parecchi giorni sono che mi travaglia.
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