Finisco salutandola per parte delle nominate, e pregandola a ritornar centupplicati i saluti all'Ecc.ma mia Signora, e pregando Nostro Signore che la conservi e feliciti sempre.
Di S. Matteo in Arcetri, li 14 di Maggio 1633.
Sua Fig.la Aff.maSuor M.a Celeste.
Da S. Casciano sono venute in due volte 8 staia di farina per la Piera, ma io non ho cercato di pagarla, sapendo che fra V. S. e il Ninci(239) sono altri conti.
2505*.
MARIO GUIDUCCI a GALILEO in Roma.
Firenze, 14 maggio 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 174. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ron mio Oss.mo
Con singolarissimo contento intesi la settimana passata la liberazione della persona di V. S.(240), e con altrettanto ho veduto confermarmisi dalla sua cortesissima lettera nella presente. Sto con desiderio attendendo la totale spedizione del suo negozio, sperando che debba seguire, come ella accenna, senza alcuna diminuzione della reputazion sua, già che senza disagio e scomodo della persona e della mente non si è potuta sin a ora conseguire.
Ho caro di intendere che non sia mai stato mente di cotesti Signori della Congregazione il chiamar costà il Chiaramonti(241), come alcuni suoi partigiani andavano seminando.
La lettera per l'Eminentiss.o S.r Card.le Capponi io non l'ho veduta, chè il S.r Bocchineri l'avrà ricapitata da sè. Non ho nè anche da molti giorni in qua veduto il S.r Dino, il quale è a Montui con S. E.(242)
Spero che ora, passati gl'incontri che la facevano star tanto sospesa d'animo, V. S. abbia a ritrovare qualche poco il sonno smarrito e liberarsi anche da' suoi consueti dolori, che al Signore Dio piaccia di concedergliele, acciò torni da noi sana e da durare lungamente.
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