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Roma, 22 di Maggio 1633.
Di V. S. Ill.ma
Havevo lasciato di rappresentar ch'in parlarsi con S. S.tà del S.r Galileo, mi soggiunse che si sarebbe cercato di spedir anche il S.r Mariano Alidosi, perchè S. A. vedesse che le cose sua le erano a cuore: e credo che dello stato(261) non vi sia pensiero. Io ne baciai a S. S.tà i piedi, e gliene resi le dovute grazie.
S.r Balì Cioli.
Obl.mo Ser.reFranc.o Niccolini.
2519.
GERI BOCCHINERI a GALILEO in Roma.
Firenze, 26 maggio 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 190. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
È dovuta da me ogni applicatione et ogni premura alle cose di V. S., onde non ho da esser ringraziato da lei se sto tanto su l'avviso a quello che le succede. Mi rallegro che alla prima o seconda congregatione V. S. speri di havere a essere spedito con la sua liberatione, et mi si accresce il contento dal sentire che ella disegni di incaminarsi subito verso Siena, per attender quivi l'esito del nostro male; il quale se continui di diminuire come ha fatto da sabato in qua, noi saremo guariti fra 8 giorni, perchè il numero de' malati si è ridotto a otto et sei il giorno, et hieri furno 4, et quello de' morti a due et a uno: grazia che si riconosce dalla santissima imagine della Madonna della Impruneta, in honor della quale noi facemmo, nel suo passar dalla Costa, apparato tale, con una bizzaria di fonte, che fu stimato forse il più bello che si sia visto in questa occasione, et fu creduto che la curiosità della fonte fusse un segreto di V. S.
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