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      Pur assai ha ricevuto fin qui, nè mai sarà possibile il poter ricompensar tante grazie e favori, ricevuti da lei e partecipati da noi.
      Desidero che V. S., in particolare all'Ecc.ma Sig.ra Ambasciatrice, faccia per nostra parte la solita reverenza. Di più havrò caro che nel suo ritorno mi porti un poco di amido, conforme a che ha fatto l'altre volte; e gli ricordo le due figurine che gli domandai è già un pezzo(265).
      Quanto all'orto, per quanto dalla Piera intendo, le fave hanno fatta bellissima verzura, essendo alte quanto lei, ma il frutto è stato poco e non molto bello, e similmente i carciofi, i quali intendo che fecion meglio l'anno passato(266); non dimeno ve ne sono stati per la casa, per noi, et anco qualcuno se n'è mandato a Vincenzio e al Sig.r Geri. Gl'aranci ancora non hanno gran quantità di fiori, atteso che il freddo e vento, che questi giorni passati ha dominato, gl'ha fatto gran danno: quelli che cascano, la Piera gli va raquistando e gli stilla. I limoni sono tanto maturi, che hanno necessità che V. S. venga a corgli; e di quando in quando ne casca qualcuno, che sono veramente belli e bonissimi.
      Questo è quanto le faccende della bottega mi permettono che io gli possi dire, poi che Suor Luisa et un'altra delle mie compagne sono in purga, et io, per conseguenza, sola a lavorare. La saluto caramente per parte di tutte le solite, e di più di Suor Barbera e Suor Prudenza, e prego il Signor Iddio che la conservi.
     
      Di S. Matteo, li 28 di Mag.o 1633.
     
      Sua Fig.la Aff.maSuor M.a Celeste.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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