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      Alligate ci sono due altre lettere, cioè del S.r Vincenzo et di Suor Maria Celeste.
     
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
     
      Oblig.mo Parente et Ser.reGeri Bocchineri.
     
      Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
      Con un libro.
      Roma.
     
     
     
      2535*.
     
      MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Roma.
      Arcetri, 4 giugno 1633.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 196. - Autografa.
     
      Amatiss.mo Sig.r Padre,
     
      Nell'ultima mia(280) detti buone nuove a V. S. circa il male, et adesso (Dio lodato e la Madonna Santissima, dalla quale si riconosce la grazia) gliene do migliori, già che intendo hieri non esserne morti nessuno e due soli andati al lazaretto, ammalati di altro male che di contagio, mandati là perchè gl'ospedali non ne pigliano o pochi. Si sente bene ancora non so che là in verso Rovezzano, ma poca cosa; e con il buon governo e con il caldo, che adesso si fa sentire assai gagliardo, si spera in breve la intiera liberazione.
      In questi contorni non è sospetto alcuno: le case che nel principio del male hanno patito detrimento, sono quella de i Grazini, lavoratori del Lanfredini, e quella de i Farcigli, che stavano a Mezzo Monte: era una gran famiglia, divisa in(281) 2 o 3 case; non so già di chi fossero lavoratori, so bene che son finiti tutti. Queste sono le nuove che con ogni diligenza ho procurato di haver certe, per potergliene partecipare e con questo inanimirla al ritorno, caso che sia spedita costà del tutto: chè pur troppo è stato lungo questo tempo della sua assenzia fino a qui, nè vorrei in alcuna maniera che ella indugiassi fino all'autunno, come temo se ella tarda troppo a partirsi; tanto più che sento che ella adesso si ritrova più libera e con tante recreazioni, del che godo e mi rallegro grandemente, sì come all'incontro mi dispiace che le sue doglie non la lascino: se bene par quasi necessario che il gusto ch'ella sente nel bere cotesti vini così eccellenti, sia contrapesato da qualche dolore, acciò, astenendosi dal berne maggior quantità, venga ad ovviare a qualche altro maggior nocumento che potrebbe riceverne.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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