Resta ch'io preghi V. S. Ecc.ma a tenermi honorato della sua pretiosissima e desiderabilissima gratia, a comandarmi per quant'io possa, et a gradire l'offerta ch'io le fo di tutto me stesso. Le fo humilissima reverenza, e devotamente le bacio le mani.
Fir.ze, 4 Giugno 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo e Devotiss.o S.re
Dino Peri.
Al P. Reverendiss.o Don Benedetto presento mille ossequiosissimi saluti, e con ogni devotione et osservanza gli bacio le mani.
2538*.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Roma.
Brescia, 9 giugno 1633.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXX, n.° 30. - Autografa.
Molto Ill.re S.r et P.ron mio Col.mo
Tengo due lettere di V. S. molto Ill.e, tutte due nel medesimo tempo, che mi sono state carissime, come lei si può immaginar. È ben vero che mi sarebbero state molto più care se havessi hauta la nova del fine totale de' suoi negozii, quale in ogni modo spero felicissimo.
Io penso di partire hoggi otto per Mantoa, Ferrara, Ravenna e la S.ta Casa, e penso di andar a stare un paro di giorni dal nostro Monsignor Ciampoli. Non mancarò servirla del refe per le sue Monachine. In tanto attenda a conservarsi nei caldi, e mi conservi la gratia delli SS.ri Ecc.mi Ambasciatore e Ambasciatrice, a' quali et a V. S. fo humilissima riverenza.
Brescia, 9 Giugno 1633.
Di V. S. molto Ill.reS.r Galileo.
Devotiss.o et Oblig.mo Ser.e e Dis.loDon Bened.o Castelli.
Fuori: [....] P.ron mio Col.moIl Sig.r Galileo Galilei.
In Corte dell'Ecc.mo Sig.r Ambas.re di Toscana.
Roma.
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