Se a' 9 di questo mese l'aranno spedita, V. S. sarà a tempo molto bene a incamminarsi verso queste parti, poichè la stagione è più fresca che non arebbe anche a essere, sì che il viaggiare non può esser pericoloso per troppo caldo.
Qui il male, che era quasi spento, si è fatto un po' risentire: piaccia alla Divina bontà che questo sia l'ultimo sforzo, e non passi più oltre.
Il S.r Dino mi promesse di scrivere a V. S., e poi non l'ho riveduto, e non posso credere che non l'habbia fatto. E per fine facendole riverenza, le prego dal Signore Dio ogni felicità.
Firenze, 11 di Giugno 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maAff.mo e Obb.mo Ser.re
Mario Guiducci.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Roma.
2543.
ASCANIO PICCOLOMINI a GALILEO [in Roma].
Siena, 12 giugno 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 207. - Autografa.
Molt'Ill. Sig.r mio Oss.mo
La pratica ch'io ho della natural lentezza di cotesta Corte, mi consola la dilazione ch'io pato al sperato honore della sua presenza in questa casa. Ma perchè l'ultima intenzione data da N. S. denota non men presta che favorevole spedizione, se anco in materia di lettighe o d'altro la conosce buona la mia servitù, li ricordo che ella la può adoprare con ogni libertà; nè altro titolo ambisco appresso di lei, che quello di vero sincero suo servitore, fuor d'ogni cirimonia. E qui con fine affettuosamente li bacio le mani.
Siena, li 12 di Giugno 1633.
Di V. S. molt'Ill.
S.r Galileo Galilei.
Devot. Ser.
A. A.o di Siena.
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