Ceseri ha voluto aposta darla in luce, con haver supplicato S. A. della compositione del debito; perchč č bisognato, nella informatione, dire qualche cosa. Spera il medesimo Cavaliere, che pagando Mess. Ceseri il debito, sia per h[ave]r grazia da S. A. di esser reintegrato nell'offizio, massime con lo aiuto che haverā da noi. Ma V. S. mi impone che io prometta la sodisfazione di questo debito sempre che egli sia reintegrato, o almeno le sue parole hanno questo senso implicito; et non potendo io esser sicuro di quello che ha da dependere dalla volontā d'altri et [....] dalla grazia di S. A., ho sospeso di promettere fino a nuovo cenno di V. S. Č ben vero che, torni o no Mess. Cesare nell'offizio, il debito l'ha da pagare in tutti i modi, et non lo facendo per amore, gli converrā farlo in prigione, perchč il denaro č del Principe; et se paghi hora, questa prontezza gli faciliterā la grazia. In caso dunque che V. S. si risolva a fargli questa caritā, bisogna sborsar prontamente il denaro; et se Suor Maria Celeste habbia in mano denari di V. S., potrā ella ordinarle che somministri questa somma. Et con molta fretta le bacio le mani.
Di Fiorenza, 23 Giugno 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Parente et Ser.re
Geri Bocchineri.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
Roma.
In nessun luogo del Casentino č male, per grazia di Dio.
2555*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Roma.
Arcetri, 25 giugno 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 202. - Autografa.
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