Ho ricevuto li denari dal Monte(320). Allo Scalandrone(321) ho pagato £ 83. 6. 8. A Mess. Ceseri(322) darò li 25 S.di, ma dubito ch'egli non potrà altrimenti recuperare l'offizio; et domani si spedirà questo negozio, però questa sera farò sentire a S. A. la lettera, che parla anche di lui. Et la colpa è tutta sua, che volse, contro la voluntà di tutti, supplicar S. A. della compositione del debito, manifestando da sè quel che era occulto(323) all'A. S. et a' ministri, perchè dal Proveditore sarebbe stato tollerato qualche poco. Et pagherò il resto a chi V. S. mi ordinerà.
V. S. non può intendere l'aggiunta lettera in gergo, se prima non haverà ricevuta un'altra mia, con diversi nomi pure in gergo(324), che la settimana passata le mandai a Roma, sotto coperta al solito del S.r Ambasciatore, il quale veniva pregato di fare havere a V. S. tale mia lettera in propria mano, et credo che S. E. le ne haverà mandata: però in ogni caso V. S. la procuri.
In nessun luogo del Casentino è male: però a Poppi V. S. può andar sicuramente. Hieri et hoggi non habbiamo alcun morto nè malato, onde se ne fanno qui publiche allegrezze.
Mess. Benedetto(325) non sta bene, essendogli sopragiunta la febre subito che si cavò sangue hier l'altro, et hoggi ha preso medicina, onde ne stiamo tutti travagliati. Et a V. S. bacio le mani.
Di Fiorenza, 9 Luglio 1633.
Suor Maria Celeste scrive hoggi alla S.ra Ambasciatrice, ringraziandola conforme all'ordine di V. S.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Parente et Ser.re
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