Questa casetta del Zuccagni(338), contigua alla nostra, dico a questa di V. S.(339), è in vendita: credo che passerà di poco 200 S.di. Sarebbe un gran commodo di questa di V. S. se si potesse allargare da quella banda, perchè adesso la sala è monca, et sebene le stanze nostre sono belle et buone, sono contuttociò poche, et Dio sa quando V. S. potesse havere una occasione simile, se adesso si lasciasse scappar questa. V. S., rispetto alla vicinanza, in parità deve esser preferito agli altri, et per il medesimo prezzo in conseguenza più comple a V. S. che a un altro il pigliarla. Et finchè V. S. non fusse in commodo di incorporarla con questa et di murarvi, lo Zuccagni continuerebbe di habitarvi et di tenerla a pigione. Paga hora S.di dodici, et potrebbe V. S. far conto di tenere li denari sul Monte. Si compiaccia di rispondermene, perchè io possa referire al Zuccagni il senso di V. S.
Di sanità noi siamo stati 3 giorni senza malati et senza morti; ne i giorni seguenti, cioè hieri et hier l'altro, si è ammalato qualcuno, cioè 2 o 3 il giorno. D'hoggi non so niente, et questo speriamo che sia uno sfogo et l'ultimo residuo del male. Et a V. S. bacio le mani.
Il S.r Agnolo Guicciardini sta in estremis.
Di Fiorenza, 13 Lug.o 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Oblig.mo Parente et Ser.reGeri Bocchineri.
2580*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Siena.
Arcetri, 13 luglio 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 206. - Autografa.
Molto Ill.re et Amatiss.mo Sig.r Padre,
Che la lettera che V. S. mi scrive di Siena (ove dice di ritrovarsi con buona salute) mi habbia apportato contento grandissimo, e similmente a Suor Arcangiola, non occorre che io mi affatichi in persuadernela, perchè ella saprà meglio penetrarlo che non saprei io esplicarlo; ma ben vorrei sapergli descriver il giubilo et allegrezza che queste Madri e Sorelle hanno dimostrato nel sentire il felice ritorno di V. S. (che è veramente stato straordinario), poi che la Madre badessa, con molte altre, sentendo questo avviso, mi corsono incontro con le braccia aperte e lacrimando per tenerezza et allegrezza; cosa veramente che mi ha legata per schiava di tutte, per haver da questo compreso quanto affetto esse portino a V. S. et a noi.
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