Di sanità noi andiamo trattenendoci hora con due malati, hora con 4, hora senza morti et hora con un morto il giorno. Insomma noi stiamo bene, ma non siamo guariti.
Fra li medici che vengono a curare Mess. Benedetto nostro fratello(342), è Mess. Antonio Massi Norcino valentissimo, che si porta anche con diligenza et amorevolezza indicibile, onde li siamo tutti obligatissimi. Egli ha costà un suo carissimo parente, chiamato Arcangelo di Girolamo Seppi cerusico da Norcia, huomo di 40 anni, che vorrebbe la facultà di portar arme; et si raccomanda però Mess. Antonio a noi, acciò vegghiamo, con la intercessione di V. S. di impetrargli costì da Mons.r Ill.mo Arcivescovo grazia di esser messo al suo ruolo, perchè in conseguenza possa poi portar l'arme. Se per qualsisia rispetto Monsignore Ill.mo non potesse o volesse arrolarlo, prego V. S. di procurare, col mezzo del S.r Depositario(343) o in altro modo, che questo huomo restasse sodisfatto. Intanto la prego di farlo chiamare et di referirli quanto io le scrivo di lui et la volontà ch'ella ha di aiutarlo, incaricandolo di dare qua relatione di tutto a Mess. Antonio: et di grazia V. S. ci aiuti a scaricarci con questo huomo.
De' christalli dell'occhiale del Gran Duca per ancora non posso dire a V. S. cosa alcuna. Et le bacio le mani, a nome anche degli altri di casa; et Mess. Benedetto va guarendo, ma sempre adagio.
Di Fiorenza, 16 Luglio 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Parente et Ser.re
Geri Bocchineri.
2583*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Siena.
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