Di S. Matteo in Arcetri, li 16 di Luglio 1633.
Di V. S. molto Ill.reFig.la Aff.ma
Suor M.a Celeste.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r Padre mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Siena.
2584*.
MARIO GUIDUCCI a GALILEO in Siena.
Firenze, 16 luglio 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 226. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ron mio Oss.mo
Con mia singolare contentezza e consolazione, e di tutti gli amici, a' quali l'ho conferite, ho letto le due lettere scrittemi da V. S. di Siena, vedendo per esse la quiete e franchezza dell'animo suo in mezzo a tante tribolazioni, e la conformità che tiene col volere de' superiori, a' quali è piaciuto di darle questa mortificazione. Spero che sempre si avanzerà in confermarsi in tali propositi, e che questo le cagionerà accrescimento e stabilimento di sanità e di ogni altro bene, e che le sarà mezzo efficace per potere tornarsene alla sua solita quiete, per potere continuare e tirare a fine quelli studi e quelle fatiche che aveva per le mani, non attenenti alle materie già dannate, dalle quali vedo che ha staccato ogni affetto.
Qui si sta assai meglio, et il male del contagio è ridotto a pochissimo residuo, onde quando a' superiori piacerà di farle grazia del ritorno, non avrà cagione di ritardarlo per timore di esso.
Mi rallegro sommamente degli onori e cortesie che riceve da Mons.r Ill.mo Arcivescovo, se bene non mi giungono punto nuovi. Mi farà grazia di ricordarmi servitore divotissimo a S. S. Ill.ma E qui a V. S. facendo reverenza, le prego dal Signore Dio vera tranquillità e ogni bene.
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