Alla sua lettera de' 18 non potetti risponder subito, et supplisco hora. Quanto alla casetta contigua a questa di V. S.(380), il S.r Vincenzio nostro haverà più bisogno d'aiuto che di consiglio o di consenso; et intorno al primo batte la mia proposta, perchè, da quanto io veggo et provo, il S.r Vincenzio ha necessità de' denari che V. S. gli somministra, per vivere et supplire alle urgenze della sua casa; et V. S. nell'assegnarli quel che ella fece, ben considerò che non vi era da avanzare, et pure non haveva allhora 2 figliuoli come ha hora, perchè V. S. disse allhora che l'accumulare lo voleva far V. S. per lui et per li suoi figliuoli: et io però ho proposto questa casetta, da impiegar parte di quelli avanzi che V. S. si promesse di voler fare. Nel resto, quanto alla dote, egli l'ha di mano in mano a' suoi tempi, et serve per estinguere il debito che V. S. lasciò nella compra di questa casa grande(381); di modo che ritorno a dire che da V. S. ha da esser favorito il S.r Vincenzio più d'aiuto che di consenso: et io non le raccomando in questo il figliuolo, per non far torto alla bontà et pietà sua. Confermo bene a V. S. che la compra della casetta è assolutamente necessaria, et malamente si può habitar questa senza quella; et V. S. ancora lo confesserebbe se lo provasse. Il Zuccagni(382) non vuole stare alla stima che ne ha fatta fare il Broccardi(383) per 300 S.di, et ne pretende 400, ma io credo che durerà una gran fatica a trovarne 300; et a V. S. complirebbe il pagarla 50 S.di più di quel che farebbe un altro; ma noi al Zuccagni mostriamo di non ce ne curare, et lasciamo ch'egli faccia le sue diligenze et si disinganni nella pretensione, ma bene stiamo attenti a quel che segue.
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