V. S. parimente haverà veduto che S. A. molto volentieri ha ordinato al S.r Ambasciatore di domandare in grazia al Papa et al S.r Card.le Barberino la sua liberatione(411). Piaccia a Dio che possiamo, col conseguimento di essa, rimanere tutti consolati; et le bacio le mani, rendendole infinite grazie dell'haver procurato che il Norcino rimanga sodisfatto nel suo desiderio(412), et le ne rimanghiamo tutti obligatissimi.
Si sono levati li rastrelli et le guardie della Sanità, et possiamo dire di esser guariti, sebene non lasciò hieri di nascere un caso contagioso.
Di Fiorenza, 2 Agosto 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Parente et Ser.re
Geri Bocchineri.
2612*.
MARIA CELESTE GALILEI a [GALILEO in Siena].
Arcetri, 3 agosto 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 216. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
Scrivo questi pochi versi molto in fretta, per non trasgredire al precetto di V. S., che mi impone ch'io non lasci passar settimana senza scrivere.
Quanto al vino che si travasò, par che più tosto sia alquanto migliorato di colore, e alla Piera non gli dispiace e ne va bevendo. Si è trovato da darne a vin per vino 3 barili: 2 ne piglierà il fabbro, mezzo il lavoratore dell'Ambra, e mezzo Domenico che lavora qui il podere de i SS.i Bini; si cercherà di darne ancora un altro barile, perchè finalmente non vorrei che ne gettassimo via punto, e il resto, che sarà un altro barile o poco più, se lo beveranno, perchè così si contentano, et anco Suor Arcangiola non si fa pregare a dar loro aiuto.
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