Ma hora mi sovviene che le dissi, che ella mettesse sotto ordine abecedario, come harei fatto qui io, il riscontro degli altri nomi non abecedati di essa clavicola, per facilitare la deciferatione di quello che fusse occorso di scriverci, non sperando che così presto ell'havesse a venire a Siena.
Hieri non havemmo nè malati nè morti, et il medesimo spero d'hoggi. Et le bacio in fretta le mani.
Di Fiorenza, 4 Agosto 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Parente et Ser.re
Geri Bocchineri.
2615.
POLISSENA GATTESCHI BOCCHINERI a [GALILEO in Siena].
Firenze, 5 agosto 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 59. - Autografa la firma.
Molto Ill.re Sig.r mio Oss.mo
La perdita che ha fatto Marsilio(417) in Prato di suo padre, et il ritrovarmi io qui in Fiorenza alla cura del Canonico mio figliolo(418), è stato cagione che tardi io rispondo, perchè tardi m'è comparsa la lettera di V. S.; e se bene io ho havuto continui ragguagli da Geri, altro mio figliolo, di tutti i suoi avvenimenti, nientedimeno harei molto volentieri veduto Marsilio; ma egli, per i sospetti che sono qui del male e per l'accidente del proprio padre, è rimasto in Prato, et io non l'ho per ancora veduto. Dico bene a V. S. che al pari di lei ho sentito nell'animo le sue disaventure, non meno che ella l'habbia sentite nel corpo e nell'animo; e mi dispiace che le sue persecutioni sieno cagionate solo da iniqua perfidia, e che la sua limpidissima innocenza habbia da esser così conculcata, e da manifesta e pura malignità. Me ne sono sempre condulsuta con tutti questi miei figlioli, che la compativano fuori d'ogni suo credere; e V. S. tenga assolutamente che non ha havuto chi più desiderasse di sollevarla da coteste malignità quanto io con questi figlioli, che giornalmente s'è fatto delle sue avversità discorsi molto rammarichevoli.
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