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      Pure bisogna, che sì come V. S. è prudentissima in tutti i conti, non meno sia in questi sinistri accidenti, e rimettersi in S. D. M., con la quale sì come s'è conformata sempre, si conformi hora, che più nell'avversità che nelli felici successi si conosce l'huom forte; e V. S. harà occasione di acquistar quel più di merito appresso Dio e di costanza appresso gl'huomini.
      La Sestilia e S.r Vincenzo stanno benissimo, perchè ogni giorno sollecitavano questi figlioli a darle conto di tutti i successi di V. S., che ne sentivano grandissimo dolore, e so che credano assolutamente che nella partita che farà V. S. di Siena, ella habbia a passar da Poppi. Rendo per tanto grazie a V. S. dell'honor della sua lettera; e qui, confermandole la mia ottima prontezza ad ogni suo comando, a V. S. bacio le mani, desiderandole la total liberazione, che Dio le conceda.
     
      Fiorenza, li 5 di Ag.o 1633.
      Di V. S. molto Ill.e
     
     
      Mess. Benedetto(419) rende infinite grazie a V. S. della memoria che V. S. conserva di lui; et egli al par degl'altri è compassionevole delle sue disgrazie, e se le ricorda affezionatissimo servitore.
     
     
      Aff.ma Parente come sorella e per ser.laPolisena Gatteschi Bocchineri.
     
     
     
      2616.
     
      NICCOLÒ AGGIUNTI a [GALILEO in Siena].
      Firenze, 6 agosto 1633.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 252. - Autografa.
     
      Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.mo
     
      Se bene io ho praticato qualche tempo la Corte, io ho non dimeno molto più lungamente e con più gusto praticato le matematiche et i professori di essa; e però è ben ragionevole che io habbia appreso più dalla scuola della verità che da quella della bugia: sì che torno a ratificare a V. S. Ecc.ma che fu mera verità quel che le scrissi dell'affetto verso di lei, di questi SS.mi Padroni; a' quali, dopo haver letto della lettera di V. S. quella particella che pon dubbio su le mie relazioni, ho detto che essi solo potrebbero mostrarmi assolutamente veritiero; ma immediatamente ho soggiunto che io son certissimo che per la continuata serie de' moltiplici favori, quali giornalmente V. S. riceve da essi, ella non dubita punto della lor benigna e propizia volontà, ma che questa dubitazione che ella ne mostra è argomento sicuro della gelosia e dell'estremo desiderio che ella ha della loro benevolenza, e della stima che ella fa dell'essere stimato da loro.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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