E però io la prego con ogni instanza, che quando ella veda andare il suo ritorno in lungo (se però di tanto si contenta), procuri in qualche modo di porgermi il solito aiuto, acciò io possa sollevarmi e dar sodisfazione a chi ha da haver da me.
Noi tutti stiamo bene, e con speranza che 'l simile sia di lei; tuttavia per nostro maggior contento havremo caro d'esserne da lei certificati. E con tal fine la Sestilia ed io gli baciamo cordialmente le mani, pregando Nostro Signore che li conceda ogni suo più desiderato contento.
Di Poppi, li 26 Agosto 1633.
Di V. S. molto Ill.reAff.o Figliuolo
Vincenzio Galilei.
2659*.
NICCOLÒ CINI a GALILEO in Siena.
Firenze, 27 agosto 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 279. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r e P.ron mio Oss.mo
Io ho sempre letto le lettere che V. S. ha scritto al S.r Mario(477), et ho preso gran consolazione di vedere che ella soffrisse i colpi della fortuna con quella grandezza d'animo che gli dettava la sua innocenza. Mi è stato sommo favore il ricever adesso la sua lettera, come testimonio della sua confidenza e del suo amore inverso di me, nel che io non mi lascio superare, sì come glie ne darei segno se mi porgesse occasione di servirla in qualcosa. Mi rallegro con lei della soave conversazione che gode in cotesta città, e in particolare di Mons.r Arcivescovo, della cui gentilezza io ho da testificar più di nessun altro, poi che, senza haver alcun merito con S. S.ria Ill.ma, son in possesso di ricevere non dimeno bene spesso favori e grazie segnalatissime.
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