Sig.r padre, vi fo sapere che io sono una bufola assai maggiore di quelle che sono in coteste maremme, perchè, vedendo che V. S. mi scrive di mandar 7 uova di cotesto animale, mi credevo che veramente fussino vuova, e facevo disegno di far una grossa frittata, persuadendomi che fossero grandissime, e ne havevo fatta allegrezza con S.r Luisa, la quale non ha havuto poco da ridere della mia goffaggine. Domattina, che sarà domenica, il ragazzo andrà a S. Casciano a pigliar le bisacce, come V. S. ordina; in tanto gli rendo grazie per tutte le cose che ella dice di mandare.
Quando V. S. tornerà qua, non ci ritroverà il S.r Donato Gherardini, rettore di S.ta Margherita a Montici e fratello della nostra S.r Lisabetta, perchè è morto due giorni sono, e ancora non si sa chi deva essergli successore.
Suor Polisena Vinta havrebbe desiderio di sapere se in alcuni sollevamenti che è fama che siano seguiti costà, vi interviene il S.r Cav.r Emilio Piccolomini, figliuolo del capitan Carlo, che fu marito di una nipote della medesima S.r Polisena; la quale, per poter maggiormente raccomandarlo al Signore, desidera di saper da V. S. qualche verità, poi che molte cose che si dicono non si posson credere, nè stimar che sieno altro che bugie e favole del vulgo.
Procurai che le due lettere che mi mandò incluse fossero subito recapitate.
Altro non posso dirle, se non che quando ricevo sue lettere, subito lette torno a desiderare che giunga l'altro ordinario per haverne dell'altre, e particolarmente adesso che aspetto qualche avviso di Roma.
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