Al mio ritorno forse V. S. E. potrebe essere tornato, o al meno avere qualche cierteza del suo ritorno. Basta, io ne darò subito conto a V. S. E., et allora ci risolveremo quello sia ben fare per nostro aiuto e soccorso; in tanto proccurilo per grazia con tutto affetto.
Aviamo visitate tutte le monache in queste nostre condoglienze, e per conseguenza martedì mattina visitamo le sue figliuole, adove ci trattenemo tutto il giorno con somma satisfatione e contento di tutte, e mi raccomandai all'oratione di S.ra Maria Cieleste.
Quanto a quella povera famiglia, il padre per debito si ritrova in carciere; non occorre del resto li dica altro, sendo quella povera brigata in istato miserabilissimo.
La Lucretia sta benissimo, come ancora il suo banbino, e credo che ai Santi tornerà qui in Via Larga da per sè, dividendosi il marito da i fratelli.
Si dicie che Vincientio(524) ripiglia moglie; staremo sentendo chi sia quella che abia tanta scarsità di pozi per anegarvisi dentro.
Dimattina si farà una sagratione alla Nuntiatina di molte monache, e S.ra Serafina farà fare oratione alle dette monache, che allora è come rinasciessino, sì come essa fa senpre per V. S. E., et li rende li saluti triplicati, sì come faccio io insieme con mia figliuola e Mess.r Lorenzo. Resti felicemente.
Di Fior.za, li X 7bre 1633.
Di V. S. molto Ill.e Ecc.maAff.ma Ser.e
Maria Ted.i
V. S. E. scusi, chè per la fretta non so quello abia detto.
Fuori: Al molto Ill. et Ecc.mo Sig.r P.rone Colend.moIl Sig.r Galileo Galilei, p.mo Filosofo di S. A. S., in
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Maria Cieleste Lucretia Santi Via Larga Vincientio Nuntiatina Serafina Mess Lorenzo Fior Ted Colend Galileo Galilei Filosofo
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