Conosco d'haver trattenuto troppo a lungo la mente di V. S., destinata dal Cielo a contemplationi miracolose, e veramente sento una repugnanza estrema nell'aggravarla di simil brighe; però, di gratia, mi conceda scusa e perdono. Viva mill'anni V. S. Ecc.ma e con quella quiete e prosperità che tutto il mondo dovrebbe desiderarle.
Fir.ze, 24 7bre 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo e Devotiss.o S.re
Dino Peri.
2717*.
MATTIA NALDI a FABIO CHIGI in Roma.
Siena, 24 settembre 1633.
Bibl. Chigiana in Roma. Ms. A. II. 51, car. 456. - Autografa.
.... Il Sig.r Galileo si trattiene anche in casa di Monsig.r Arcivescovo, in deposito a l'arbitrio di Monsignore, finchè sia dato altr'ordine. Fu sospesa l'opinione che egli tiene dell'improbabilità del moto della terra e del sistema solare del Copernico, e finalmente è venuta dannata l'opinione del sistema, et il resto è in discussione. Egli la mastica male a fatto, sì per essersi dovuto intender prima che stampasse, come per haver non dato fuore alle stampe con le solite circostanze. E veramente non affermando cosa alcuna, ma passandosela per dubitationi, non pare che venga a ferire alcuna determination sacra, ma inferma solamente le ragioni d'Aristotele e scuopre i paralogismi del medesimo, circa l'eternità del cielo e corruptibilità della terra assai concludentemente, ma circa il moto della terra con più acutezza che dottrina, e da' suoi discorsi si cava più ignoranza che scienza. Pur di là non escono se non sante determinationi, e bisogna che egli habbia patientia.
| |
Cielo Devotiss Peri Roma Roma Monsig Arcivescovo Monsignore Copernico Aristotele
|