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2718.
ANDREA ARRIGHETTI a GALILEO [in Siena].
Firenze, 25 settembre 1633.
Dal Tomo II, pag. 710-713 dell'edizione citata nell'informazione premessa al n.° 1201.
Molt'Ill. Sig. mio Osserv.
Firenze, 25 Settembre 1633.
Non ho potuto far di meno di non obbedire a quel tanto che dal Sig. Mario Guiducci(571) per sua parte mi è stato commesso circa quel poco di studio che aveva fatto intorno alla sua prima proposizione di meccanica, mandata qua da V. S. al medesimo Sig. Mario; quale, insieme con alcune altre dimostrazioni da essa dependenti, sarà in piè di questa. Son sicuro che vedrà il tutto come cosa fatta per mio trattenimento, scusando se vi fusse qualche debolezza e se, non l'avendo dipoi più riviste, anco nel copiarle mi scappasse qualche passerotto, e per conseguenza non potessero stare a martello. Se sentirò che non ci abbia difficultà, e che queste non sieno convinte di falsità, mi affaticherò intorno all'altra mandata ultimamente, non essendo fuor di speranza che si possa ritrovare anco in altra maniera la grossezza del proprio solido, unico ancor esso fra tutti i suoi simili, tanto mentre il suo momento sia superiore alla resistenza della sua base, quanto mentre segua il contrario.
Non mi affaticherò in condolermi seco de' suoi travagli, sapendo ella benissimo quanto deva participarne, mediante gl'infiniti obblighi che le professo. Del resto confermo a V. S. la mia osservanza, pregandola a ricordarmi servitore d'infinita obbligazione a Monsig. Illustrissimo ed a conservarmi la sua buona grazia.
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