Spem itaque concepi, in hoc etiam utilissimo opere me satisfacturum aliqualiter expectationi tuae, et per hanc hyemem opus absoluturum. Iam aliquousque progressus sum: cuius rei testis oculatus est, qui tibi reverenter hanc epistolam exhibebit, vir praestantissimus Dn. Beniamin Engelke Dantiscanus, qui pro singulari sua, clarissima quaeque cognoscendi, cupiditate nunc Italiam, orbis reginam, ac te cumprimis, non Italiae modo tuae, sed orbis, quem immortalibus tuis scriptis illustrasti, lucidissimum sidus, coram intueri desiderat.
Huic etc. 30 Sept.(605) 1633.
2745.
RAFFAELLO MAGIOTTI a GALILEO in Siena.
Roma, 14 ottobre 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 319. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re S.
Se bene del mio tacere fino adesso n'è stato in gran parte cagione il non haver nuovità di rilievo, tuttavia sono stato ritenuto principalmente da quel rispetto ch'io ho sempre di non turbar a V. S. E.ma gli studii e l'altre sue occupationi, quali sono (come più volte m'avvertì il nostro P. Abbate) gravi e continue, massime in materia di risponder a tanti amici. Ma però io non vorrei che questo rispetto fusse battezzato con nome di negligenza, e così mi fusse di scapito nella servitù ch'io pretendo con lei. Perciò ho presa questa occasione di scrivere quattro(606) righe per il P. Salvadore del Sacramento(607) nelle Scuole Pie, scolare di P. D. Benedetto et amico mio; persona che ha qualche principio d'algebra e di geometria, insieme con buona volontà e curiosità non ordinaria.
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