Di Fiorenza, 2 Nov.re 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Parente et Ser.re
Geri Bocchineri.
Mi condolgo all'incontro del caso del povero dottore Iacopo Cicognini, che, frenetico o più tosto furioso, si buttò da una finestra et subito morì.
2767*.
MARIO GUIDUCCI a GALILEO in Siena.
Firenze, 3 novembre 1633.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXVII, n.° 133. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ron mio Oss.mo
Io avevo veramente tralasciato, nell'andar conietturando il tempo della liberazione di V. S., il capo che ella scrive, della sua infausta fortuna, se bene mi era caduta in pensiero per uno de' principali punti, anzi forse e assolutamente per il principale; tuttavia, per dar luogo alle speranze che ne poteva porgere la giustizia della causa, volentieri andavo ingannando me medesimo, dandomi a credere quello di che io vedo sin a ora per esperienza il contrario, benchè non mi paia anche possibile che così si possa durare lungo tempo, se bene non è piccolo lo spazio di cinque mesi. Ma lasciando da parte i pensieri e ragionamenti noiosi, mi rallegro che ella continui in buona sanità e nelle cortesi dimostrazioni che riceve da cotesta nobiltà, oltre agli onori di Mons.r Ill.mo, le quali stimo e d'affetto e d'effetto quanto si possono desiderare da qual si voglia gran personaggio.
Qui V. S. è desiderata da tutti i suoi amici e servitori con estremo desiderio, argomentandolo da quello che ne tengo io, per aver occasione di servirla. Mi faccia grazia di ricordarmi servitore di Mons.r Arcivescovo; et a V. S. facendo reverenza, le prego dal Signore Dio ogni contento.
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