Firenze, 3 di Nov.re 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maAff.mo e Obb.mo Ser.re
Mario Guiducci.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re e P.ron mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Siena.
2768*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Siena.
Arcetri, 5 novembre 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 245. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
Se V. S. potessi penetrar l'animo et il desiderio mio come penetra i cieli, son sicura che non si lamenterebbe di me, come fa nell'ultima sua; perchè vedrebbe e si accerterebbe che io vorrei, se fossi possibile, ogni giorno ricever sue lettere et ogni giorno mandarne a lei, stimando questa la maggior sodisfazione ch'io possa dare e ricever da lei, fino che piacerà a Dio che ci possiamo goder di presenza. Credo non dimeno che da quelle poche ch'io gli scrivo così acciarpate, V. S. possa comprendere che sono scritte con molta strettezza di tempo, il quale sabato passato mi mancò affatto per poter mandarle il tributo debito; il che (sia detto con sua pace) ho caro che seguissi, perchè in quelle sue lamentazioni scorgo un eccesso di affetto dal quale son mosse, e me ne glorio. Supplii non dimeno la vigilia di Ogni Santi, mandando la lettera al Sig.r Geri, la quale perchè credo che gli sarà pervenuta, non replico altro quanto a i quesiti ch'ella mi fa in questa ultima, se non quanto all'haver ricevuto il plico per Mess.r Ipolito(656), il quale V. S. non mi ha mandato altrimenti, e quanto a Geppo, dicendole che egli, doppo che mi portò le scatole, non è tornato a S. Casciano, perchè il Ninci(657) non haveva più bisogno di lui; tornerà ad ogni modo a rivederlo un giorno di questa prossima settimana.
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