La buona fortuna ha corrisposto al mio buon desiderio, facendomi trovar gl'ortolani che V. S. desiderava; et in questo punto consegnerò la scatola, dentrovi della farina, al ragazzo, dandoli commesione che vadia a pigliarli al serbatoio ch'è in Boboli, da un uccellatore del G. Duca che si chiama il Berna o il Bernino, dal quale gl'ho per grazia a una lira il paio; ma, per quanto mi dice il medesimo Geppo che hieri fu a vederli, sono bellissimi, et a' pollaiuoli intendo che vagliano fino in due giulii: il S.r Rondinelli poi per sua grazia ne favorirà di accomodargli nella scatola, perchè il ragazzo non havrebbe tempo di portarli qui e poi riportarli un'altra volta in giù, ma li consegnerà ad un tratto al Sig.r Geri. V. S. se li goda allegramente, e mi dica poi se saranno stati a sua sodisfazione. Saranno 20, com'ella desiderava.
Son chiamata all'infermeria, onde non posso dir altro se non che la saluto di cuore insieme con le solite raccomandate et in particolare di Suor Luisa, la quale sta assai meglio, Dio lodato. Il quale a V. S. conceda vera consolatione.
Di S. Matt.o in Arcetri, li 5 di 9mbre 1633.
Sua Fig.la Aff.maSuor M.a Celeste.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r Padre mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
Siena.
2769.
MARIO GUIDUCCI a GALILEO in Siena.
Firenze, 5 novembre 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 333a. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ron mio Oss.mo
Stiamo con gran desiderio attendendo buon esito delle speranze date dal S.r C. B.(658) circa al ritorno di V. S. alla sua quiete, acciò ella possa respirare da tanti travagli e insieme tirare avanti le cominciate speculazioni.
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