Non mi dispiace di sentire che in Roma sia chi scriva ex professo contro, perchè non credo che le siano per arrecare appresso le persone intendenti diminuzione alcuna di reputazione, benchè siano sicuri che da lei non aranno contradizione nè risposta; essendo io di parere che scriverranno cose sì materiali e goffe, che senza alcuna replica chiariranno l'ignoranza e malignità delli autori. Se in tanto V. S. manderà in luce queste fatiche che ora ha tra mano, si vedrà che non risponde perchè cede, come deve ogni persona cattolica, alle determinazioni de' superiori e acquieta l'intelletto alle loro decisioni, che sono verissime e irrefragabili; ma non è già sì debole, da esser convinta da ragioni così frivole come mi vo immaginando che siano per essere quelle delli avversari. Se poi avvenisse, che non credo, che essi scrivessero talmente da convincer l'intelletto anche con ragioni e argomenti filosofici e naturali, so che V. S. lo stimerebbe per un grande acquisto, ancorchè, dove hanno determinato persone illuminate da altro lume che dal naturale, sia superfluo il volerlo fiancheggiare con le debolissime ragioni inventate dagli huomini. Staremo a vedere e udire.
Ringrazio Mons.r Ill.mo dell'onore fattomi con suoi saluti, e desidero sommamente occasione e modo di mostrare a S. S. Ill.ma con effetto la devotissima servitù che io le professo. Con che a V. S. facendo reverenza, le prego dal Signore Dio felice e presto ritorno e ogni felicità.
Firenze, 5 di Nov.re 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
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