La causa fu, perchè fra quelli che haveva il Berna(660) non ve ne furono de i buoni altro che quegl'undici; e poi che Geppo haveva fatto l'errore di pigliar questi pochi, doppo haver io fatto cercar de gl'altri qui in paese et in Firenze, mi risolvei a mandarli, inanimita dal guardaroba qui del Poggio Imperiale, il quale disse che erano gran presente di questo tempo che non se ne trovano. Basta, V. S. accetterà se non altro la mia buona volontà.
Mess.r Ipolito(661) mandò per li 4 scudi, e glieli mandai subito.
Il vino da S. Miniato non comparisce. L'orto non si può ancora lavorare, chè è troppo molle. Il ragazzo è andato oggi a riveder il Ninci(662).
Suor Luisa sta meglio, ma non bene affatto: saluta caramente V. S., et il simile fanno S.r Arcangiola, Madonna, S.r Cammilla et il suo babbo, il quale è un pezzo che non si è lasciato vedere mediante il cattivo tempo, ma scrive spesso. Nostro Signore la conservi.
Di S. Matt.o, li 7 di 9mbre 1633.
Sua Fig.la Aff.maSuor M.a Celeste.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r Padre mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Siena.
2773*.
GIO. MICHELE LINGELSHEIM a MATTIA BERNEGGER in Strasburgo.
Heidelberg, 7 novembre 1633.
Dalla pag.49 dell'opera citata nella informazione premessa al n.° 2646.
.... In Galilaeum iam intentus, pelle tristes cogitationes omnes et de futuris curas. In Deo confidamus, qui omnia in bonum suorum dirigit.
Heidelbergae, 28 Octobr.(663) 1633.
2774*.
CESARE MONTI ad ANTONIO BARBERINI in Roma.
Madrid, 11 novembre 1633.
Cfr. Vol. XIX, Doc. XXIV, b. 86) [Edizione Nazionale].
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