Pagina (382/485)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      V. S. potrà assaggiarli e, se gli giudica a proposito, presentarli a Mons.r Ill.mo insieme con la rosa. Il pinocchiato con quei due pezzi di cotognato gl'ho havuti dalla mia S.r Ortensia, alla quale in contraccambio mandai una di quelle torte che mi mandò V. S.
      Non mando pillole, perchè non ho havuto tempo a riformarle, oltre che non sento che gli bisognino.
      Al ritorno del latore di questa, sarà conveniente ch'io gl'usi amorevolezza, havendolo richiesto: havrò caro che V. S. mi avvisi quel che potrò dargli, per sodisfarlo e non soprapagarlo; già egli viene costì principalmente per servizio suo proprio.
      Finisco con far le solite raccomandazioni, e dal Signor Iddio gli prego vero contento.
     
      Di S. Matt.o in Arcetri, li 12 di 9mbre 1633.
     
      Sua Fig.la Aff.maSuor M.a Celeste.
     
      La pioggia continua non ha concesso a Giovanni (che così si chiama il latore di questa) che egli possa partire questa mattina che è domenica, et a me in tanto lascia campo per cicalar un altro poco, e dirgli come poco fa mi sono cavata un dente mascellare grande grande, che era guasto e mi dava gran fastidio; ma peggio è che ne ho de gl'altri, che fra poco faranno il simile.
      Dal Sig.r Rondinelli intendo che i due figliolini di Vincenzio Landucci di presente hanno buon governo da una donna che egli ha tolto in casa a questo effetto da poco in qua. Lui è stato male di febbre, ma va migliorando.
      Desidero di sapere come Vincenzio nostro scrive spesso a V. S.
      Per rispondere a quel particolare che ella mi dice, che le occupazioni sono tanto salutifere, io veramente per tali le riconosco in me medesima; chè se bene talvolta mi paiano superflue e incomportabili, per esser io amica della quiete, con tutto ciò a mente salda veggo chiaramente, queste esser la mia salute, e che particolarmente nel tempo, che V. S. è stata lontana da noi, con gran provvidenza ha permesso Nostro Signore che io non habbia mai, si può dire, un'hora di quiete, il che mi ha impedito il soverchiamente affliggermi: il che a me sarebbe stato nocivo, et a lei di disturbo e non di sollevamento.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





Mons Ortensia Signor Iddio S. Matt Arcetri Fig Celeste Giovanni Rondinelli Vincenzio Landucci Vincenzio Nostro Signore