Firenze, 16 novembre 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 337. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
Il S.r Ambasciatore Niccolini risponde in proposito di V. S., con sua lettera de' 13(670), di havere fatto l'offizio con S. S.tà, acciò doppo 5 mesi di relegatione in Siena le fusse permesso di tornare a Fiorenza, et soggiugne queste parole precise: "S. S.tà mi rispose che vedrebbe quel che si potesse fare, et che ne discorrerebbe in Congregatione del S.to Offitio; ma che intanto mi faceva sapere ch'ell'haveva notizia che vi erano alcuni che scrivevano in difesa della sua opinione. Io replicai di poter assicurar S. B.ne che queste cose non succederanno di sua participatione o commissione, et che io la supplicavo a restar servita di compiacersi che i delitti degli altri non li nuocessero. Replicò di non saper che egli vi havesse parte, ma che guardinsi pur quei tali dal S.to Offitio: e tornando io di nuovo a quasi i medesimi concetti, la supplicai di nuovo instantemente, in nome del Ser.mo Padrone, del favor della grazia, et mi fu risposto il medesimo. Attenderò hora il rescritto del memoriale stato da me anche efficacemente raccomandato al Maestro di Camera, che, come Segretario de' Memoriali, lo deve negoziar di nuovo per pigliarvi la risolutione; come ancora starò a sentire se in Congregatione se ne parli mercoledì mattina: et di quel che si sarà ottenuto darò ragguaglio".
Piaccia hora a Dio che V. S. et noi tutti possiamo restar consolati, et le bacio di cuore le mani.
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