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      Nel plenilunio passato stette tanto male, che se li dette l'Olio Santo; ma adesso è ritornata tanto che si crede che arriverà alla nuova luna. Discorre con una vivacità grande, e piglia il cibo con agevolezza, pur che siano cose gustose. Hiernotte stetti da lei tutta notte; e mentre gli davo da mangiare, mi disse: "Non credo già che quando si è in termine di morire si mangi come fo io; con tutto ciò non mi curo di tornare in dietro, ma sia pur fatta la volontà di Dio". Il quale io prego che a V. S. conceda la Sua santa grazia; e la saluto in nome delle solite.
     
      Di S. Matteo in Arcetri, li 18 di 9mbre 1633.
     
      Sua Fig.la Aff.maSuor M.a Celeste.
     
      Fuori: Al molto Ill.re Sig.r Padre mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
      Siena.
     
     
     
      2782.
     
      GERI BOCCHINERI a [GALILEO in Siena].
      Firenze, 19 novembre 1633.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 339. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
     
      A Suor Maria Celeste ho mandato hoggi le lettere di V. S. et della S.ra Ambasciatrice, perchè non prima hanno le Monache mandato la Piera per esse; et al S.r Guiducci farò haver l'altra che mi ha inviata V. S., et che mi è stata recapitata in questo punto.
      Ringrazio V. S. di quanto mi ha risposto del negotio del S.r Can.co Cittadini, et a me pare mille anni che questa donna importuna si vadia con Dio(672).
      Le Monache hanno havuto anche questo anno il tributo dell'orto, cioè le melagrane, che tutte si sono custodite per loro. È ben vero che Geppo ne lasciò sul frutto alcune piccole, che egli disse di non poter arrivare, et promesse di venire per esse un'altra volta con un huomo maggiore di lui, che le arrivasse; ma non lo ha poi fatto, et così le grandi acque, che sono di poi venute, le hanno marcite et fatte cadere.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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