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      Si conservi sopra tutto sana; e resto pregandoli da N. S. Dio ogni maggior prosperità e contentezza, baciandole di nuovo le mani, con pregarla a far riverenza a mio nome a Mons.r Arcivescovo, con ricordarmeli servitore.
     
      Roma, li 22 di Novembre 1633.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSer.re Aff.mo
      Franc.o Stelluti Linc.
     
     
     
      2785*.
     
      MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO [in Siena].
      Arcetri, 23-24 novembre 1633.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 255-256. - Autografa.
     
      Amatiss.mo Sig.r Padre,
     
      Sabato sera mi fu resa l'ultima di V. S. insieme con una della Sig.ra Ambasciatrice di Roma, piena di affettuosi ringraziamenti del cristallo e di condoglienza mediante la privazione che per ancora V. S. ha di potersene venire a casa sua; e veramente che ella dimostra di esser quella gentilissima Signora che V. S. più volte mi ha dipinta. Non mando la lettera, perchè sto in forse se devo riscrivergli; ma prima aspetterò di sentire che risposta habbia V. S. di Roma.
      Non lascio di far diligenza per trovar le pere che V. S. desidera, e credo che farò qualcosa. Ma perchè intendo che quest'anno le frutte non durano, non so se sarà meglio che, quando io le habbia, le mandi, e non aspetti il suo ritorno, che potrebbe indugiar qualche settimana a seguire, o almeno il desiderio me ne fa temere.
      Il Sig.r Geri c'ha fatto parte di tutte le frutte dell'orto, delle quali ve ne sono state poche e poco buone, per quanto ho inteso da Geppo che andava a corle; e particolarmente delle melagrane la maggior parte è stata la nostra, ma, come gli dico, stentate e poche.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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