Se ne è piena una botte interamente, e credo che sia di 6 barili: l'altra di 5 1/2, perchè non resti così scema, ho detto che si finisca di empiere con di quello che bevano di presente, che è ragionevole; ma prima, che ne cavino parecchi fiaschi avanti che sia mescolato, per riempier l'altra di 6 barili; et anco noi ne piglieremo qualcuno, perchè è vino leggieri e mi par buono per l'estate per V. S.: a me piace anco di questo tempo. La botte che non è mescolata si contrassegnerà per lasciarla stare, e l'altra potrà servire per la servitù.
Questo per hora m'occorre dirli. Finisco con le solite raccomandazioni, e prego Nostro Signore che la conservi.
Di S. Matteo in Arcetri, li 26 di 9mbre 1633.
Di V. S. molto Ill.reFig.la Aff.ma
Suor Mar. Celeste.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r Padre mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Siena.
2790*.
MARIO GUIDUCCI a GALILEO in Siena.
Firenze, 26 novembre 1633.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXVII, n.° 134. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ron mio Oss.mo
Io sento con molto disgusto che il negozio di V. S. sia rimesso alla Congregazione, temendo di un'altra dilazione, perchè quando si voglion fare le grazie, i Principi le fanno da loro e non per via de' ministri: tuttavia, se si avesse a guardare in rigore il merito della causa, la spedizione e liberazione di V. S. non si dee chiamar grazia, ma giustizia; e però toccherebbe al foro dove si vedono simili cause, non essendo consueto de' Principi l'assolvere da i pretesi delitti, ma sì bene da que' tribunali che sono competenti.
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Nostro Signore S. Matteo Arcetri Mar Padre Galileo Galilei Siena Modena Campori Congregazione Principi Principi
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