Per ancora non siamo a questi termini; onde spero che le diligenze di V. S. saranno a tempo. Ma avverta, che sebene il S.r Vincenzio havesse tempo di partire a primavera, non per questo si differirebbe a quel tempo la negoziatione della mutatione, perchè si stabilirebbe molto innanzi; et per questo io dubito che non si decreti hora. Intanto habbiamo fatto parlare al S.r Luca dal S.r Mar.se Salviati(711); ma per ancora non sappiamo che risposta habbia havuta. È ben vero che il Cancelliere de' Nove mi ha confidentemente detto che il S.r Luca ha nuove cagioni di dolersi della negligenza del S.r Vincenzio, et mi pare per molti riscontri di esser sicuro che questa sua disgrazia non gli venga nè per malignità de' ministri della Cancelleria, come egli dice, ma per colpa sua; onde per questo io mi risolvo a mandargli la lettera scrittagli da V. S.(712), senza però lasciare di cercare all'incontro ogni mezzo imaginabile per sostenerlo, non tanto per l'utile, qualunque egli si sia, quanto per lo scapito ch'egli farebbe nella reputatione, che basterebbe per sempre a non gli fare havere alcuno altro offizio. Et questo è il maggiore travaglio che presentemente io habbia, et però tanto mi diffondo con lei in scrivergliene.
V. S. haverà ricevuta una lettera ultimamente di Suor Maria Celeste: mi scappò per errore sabato sera, che non mi avveddi di accompagnarla.
Se il tempo non fusse stato tanto piovoso, a questa hora saremmo a Pisa; et vi andremo subito che si rassetti, per esser poi qua a fare il carnovale con l'Ambasciatore di Pollonia, che verrà da Roma.
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