Manderò hora questa buona nuova alle Monache; et a V. S. bacio le mani.
Di Fiorenza, 9 Dicembre 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Parente et Ser.re
Geri Bocchineri.
2811*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Siena.
Arcetri, 9 dicembre 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 261. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
Il Sig.r Francesco Lupi, cognato della nostra Suor M.a Vincenzia, passando di costì per andarsene a Roma sua patria, si è offerto di portar a V. S. lettere o altro ch'io volessi mandare; onde io, accettando la cortesia, gli mando una scatola, dentrovi 13 morselletti, che tanti e non più ne sono riusciti delli 6 cedrati che mi mandò il S.r Rinuccini(717), perchè furno piccoli e tutti da una banda magagnati: di bontà credo che saranno eccellenti, ma quanto alla vista potrebbon esser più belli, perchè, mediante il tempo tanto umido, mi è bisognato asciugarli al fuoco. Mando anco una rosa di zucchero, acciò che V. S. vegga se gli piacessero alcuni fiori di questa sorte per adornare il bacino che faremo in occasione di quelle nozze che V. S. sa, ma fiori più gentili e piccoli assai più di questa.
Hebbi da maestro Agostino la scatola con li 6 biricuocoli, e la ringrazio insieme con quelle che ne hanno partecipati, che sono le solite amiche.
Intendo che in Firenze è voce comune che V. S. sarà qua presto; ma fino che non l'intendo da lei medesima, non credo altro se non che gl'amici suoi cari dichino quel tanto che l'affetto e il desiderio gli detta. Io intanto godo grandemente sentendo che V. S. habbia così buona cera quanto mi disse maestro Agostino, che mi affermò non haverla mai più veduta con la migliore.
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