Io veramente, come quello che ammiro le sue invenzioni, così ancora vorrei che al mondo fossero note, acciò con l'utilità che si cava dalla sua dottrina si accrescessi ancora il contento di chi l'ama et osserva, acciò la sua gloria tanto maggiormente conculcassi l'invidia dei maligni e degl'ignoranti. Ringrazio V. S. della memoria che tiene di me, e la ringrazio con quanto maggior affetto possa, assicurandola che non mai passa giorno che o meco non rammenti o con gl'amici la sua dolcissima e dottissima conversazione, della quale pur troppo mi rincresce di esser privo; ma però, leggendo le sue opere e pascendomi di speranza di veder in luce l'altre del moto, delle mecaniche, delle osservazioni naturali, della maniera come si muovono gl'animali, e finalmente le sue varie dimostrazioni circa varii pensieri, mi passo il tempo e compenso il dispiacer della sua lontananza.
Io dissi al S.r Magiotti come un tal Melchior Inchofer Giesuita ha scritto un libro(734), il cui scopo è di far dichiarar hereticale e repugnante alla Sacra Scrittura l'opinione del moto terrestre; ma, circoscritto quello che in tal materia sia per dichiarar Santa Chiesa, l'autore ha mostrato una gran debolezza di testa: e vorrei che lei vedessi l'opera, quale se non sia in Firenze, l'invierò a V. S., se così comandi. E perchè l'harò troppo tediata, faccio fine, pregandola a favorirmi di qualche sua o lettera o comandamento.
Roma, 20 di 10bre 1633.
Di V. S. molto Ill.e et Ecc.maSer.re Oblig.mo
Ant.o Nardi.
Fuori: Al molto Ill.e et Ecc.mo S.r e P.ron Oss.mo
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