Come che sia, a me, che sono partialissimo del nome di V. S. Ecc.ma, si rende incomportabile il vederlo vilipeso. Mi consoli però, come la supplico, di farmi parte se almeno alcuno de' suoi discepoli s'armi all'espugnatione di questa Difesa, e s'ella sia per dar presto fuori, come promette, le speculationi de' moti, già che par che si tema che i suoi Dialoghi siano per esser sospesi. Compatisca alla mia affettuosa curiosità, con la certezza d'altrettanta devotione in me verso il suo grandissimo merito, mentre io, agurandole felicissime queste Sante Feste, le bacio reverentemente le mani.
Lucca, a' 21 di Xmbre 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
S.r Galileo. Firenze.
Ser.re Partialiss.moFrancesco Maria Fiorentini.
2831.
NICCOLÒ AGGIUNTI a [GALILEO in Arcetri].
Pisa, 27 dicembre 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 366-367. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.mo
Quando pensavo di venir a congratularmi seco dell'avvicinamento fatto alla patria et a' suoi più cari amici e parenti, e dell'animo lieto e tranquillo che ella havea riportato dalle sue turbulenze, ecco che mi convien di nuovo venir a compiagner le sue disgrazie. È possibile ch'ella habbia a essere continuo bersaglio delle disavventure? Il S.r Geri Bocchineri mi ha dato avviso che tra le scritture rese a V. S. dal suo fratello(742), ella ci ha trovo manco una sua opera, e che per tal perdita ella è caduta in un dolore et afflizzione intollerabile. Questa nuova mi ha trafitto l'animo; e perchè la mia troppa gelosia delle sue cose ha dato origine a questo disordine, non posso finir di maledire la mia cattiva fortuna: la quale in questo caso ha partorito effetto diametralmente contrario alla mia intenzione, che per essere stata ottima, a quella solo prego V. S. Ecc.ma a voler haver riguardo, e per mezo di quella spero da lei di impetrar perdono.
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