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      Il Sig.r Galileo Galilei.
      Firenze.
     
     
     
      2858.
     
      NICCOLÒ FABRI DI PEIRESC a GALILEO in Arcetri.
      Aix, 26 gennaio 1634.
     
      Bibl. d'Inguimbert in Carpentras. Collection Peiresc, Addit., T. IV, 3, car. 447. - Minuta autografa.
     
      Al molt'Ill.re et Excell.mo Sig.r et P.ron mio Col.moIl Sig.r Galileo de i Galilei, primario Professore Mathematico
      del Ser.mo Gran Duca di Toscana.
      Arcetri.
     
      Molt'Ill.re et Excell.mo Sig.re et P.ron mio Col.mo
     
      Sonno già 30 et più anni ch'io feci l'offerta delli primi voti della mia servitù a V. S. Ill.ma mentr'ella era nello Studio di Padoa, dove, con quella admiratione ch'io poteva, benchè assai giovane all'hora, io intesi alcune sue attioni et letture publiche, e vidi riuscire assai bene la pruova di certo suo modello piccolo d'una machina grande che s'haveva da fabricar nelli giardini delli Clar.mi Sig.ri Contarini (se ben mi ricordo) per la sollevatione dell'acqua mortua(61): e se ben non potei fare molta residenza in Padoa, nè darle alcuna pruova della stima et veneratione in cui teneva io la somma virtù et dottrina incomparabile di V. S. Ill.re, se n'è sempre mantenuta in me la viva memoria, et accresciuta sommamente quando uscì fuora il suo Sidereo Nuncio. Anzi, perciò che m'era capitato l'uno di que' primi telescopii dell'inventione dell'innocentissimo et sottilissimo S. Giacomo Hadriensem Metsio Alcmariense, con il quale s'erano scoperti ancora qui li quatro compagni di Giove, se ben non arrivava senz'altro il nostro occhiale alla perfettione di quello di V. S. Ill.re, hebbi animo di rinovarle i segni della mia devotione et mandarle un assai buon numero dell'osservationi che se n'erano fatte qui, insieme con il calcolo che s'era fatto della proportion del moto loro, che mostrava non poca convenienza con quelle osservationi ch'ella haveva inserite nel suo Nuncio Sidereo: ma sendovisi incontrata qualche picciola difficoltà, et sopravenutomi qualche disturbo d'un viaggio in Corte, quando viddi poi uscire l'altre sussequenti osservationi di V. S. Ill.re et del S.r Simon Mario et altri, mi parve superfluo di pensarvi più, et m'astenni per maggior rispetto di farlene mentione alcuna; havendola riverita sempre nel cuore, come fo ancora, per la grandezza del suo genio et del suo valore, sì come per l'altezza delli suoi concetti et nobilissime inventioni et per la soda et profonda eruditione che si scorge in tutte le sue opere; sendomi rincresciuto non poco l'intendere i travaglii che se le son recati per l'ultima uscita in luce, non ostanti le sue precautioni, degne veramente di schusa et di molto più benigna interpretatione.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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