N. S. Dio la prosperi.
Firenze, a 9 Febbr. 1633(98).
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maServit. Obblig.
Iac. Ant.o Lunardi.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.r P.ne Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
In sua mano.
2873*.
RAFFAELLO MAGIOTTI a GALILEO in Firenze.
Roma, 11 febbraio 1634.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 21. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo S.
Non posso negare che quelle care raccomandationi fattemi da V. S. E.ma in tutte le lettere del P. Abbate(99) non siano cagione (oltre al gusto mio straordinario) ch'io di me facci più stima di quello ch'io non farei per altro e quasi me ne insuperbisca, trovandomi sempre in buona gratia del Sig.r Galileo. Ma però quand'io considero il fatto più adentro, vedo che tutto nasce dalla grand'affabilità et humanità sua, habile a sollevarsi con i grandi et adattarsi ancor sotto la mediocrità con i par mia. Di qui ho preso ardire di presentare a V. S. il Dottor Lattantio Magiotti Sanleolini mio fratello, quale gli recapiterà questa e tutte l'altre mie lettere, con fermo proposito di, quanto prima gli sarà permesso, venir da lei in persona, per esser ammesso nel numero de' suoi più cari amici e servitori. S'io m'estendessi in questo proposito più a lungo, sarebbe un metter in dubbio quella gentilezza ch'io ho sempre, verso di me e tutti, provata grandissima.
Il Sig.r Marchese Giustiniani non cessa in ogni congresso di far onorata mentione di V. S., e massime doppo haver letta buona parte dell'opera con sua piena soddisfatione, poichè dov'egli credeva trovar difficultà, egli ha trovato spianata la strada a maraviglia.
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