Mia moglie(100) resta con particolare obligatione a V. S. della memoria che tiene di lei et de' cortesi suoi saluti da me recatili, de' quali con ogni più vivo affetto la ringratia, riserbandosi a supplir meglio in voce quando passeremo una volta a reverir V. S. personalmente, come facciamo hora col mezzo di queste due righe, baciandoli con tutto l'animo le mani.
Di Prato, li 11 di Febbraio 1633(101).
Di V. S. molto Ill.reAff.mo et Oblig.mo Servitore
Giofran.o Buonamici.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
2875**.
BERNARDO CONTI a GALILEO [in Arcetri].
Siena, 12 febbraio 1634.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 23. - Autografa.
Molto Ill.re ed Ecc.mo S.r e P.rone Oss.mo
Il nome del S.r Auditore Cavalli, del quale restai a servirla nell'altra mia(102), è Bartolomeo. Sodisfaccio hora con questa a questo residuo de' suoi comandamenti, ma non all'obligationi mie, le quali, ansiose(103) di corrispondere al suo debito, la pregano del continuo del favor de' suoi comandamenti. Facciagliene V. S. l'honore, che qui, attendendolo con partialissimo desiderio, le rassegnano la mia devotione ed osservanza. E le bacio affettuosamente le mani.
Di Siena, li 12 Feb.o 1634 a N.teDi V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma
S.r Galileo Galilei.
Obligat.mo e Vero Ser.reBernardo Conti.
2876**.
MARIA TEDALDI a GALILEO in Arcetri.
Firenze, 12 febbraio 1634.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 171. - Autografa.
Molto Ill. et Ecc.mo P.rone Col.mo
Essendo andata hieri a visitare il Sig.r Leonido(104), quale è arrivato di Pisa malato, mi fu presentata una sua gratissima, et sentito quanto mi comandava, preghai detto Sig.r Leonido a voler favorire di detti tartufi; quale mi promesse (sebene era in letto) di servire V. S. E.ma, purchè ce ne fussino venuti de' belli.
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