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      Questo trattatello, che è di 20 carte, è appresso di me; se V. S. non l'ha veduto, gliene manderò volentieri, inviato al S.r Bocchineri, come fo questa.
      Io sono ritenuto in casa, doppo esser stato 20 giorni in letto, dalla podagra, e in ogni tempo e in ogni stato ambitioso di servire a V. S., chè obbligatissimo le sono; e riverentemente le bacio le mani.
     
      Siena, 13 Febb. 1633(108).
      Di V. S. molto Ill.re ed Ecc.maObb.mo Servo
      Dom.co Cittad.ni
     
      Fuori: Al molto Ill. ed Ecc.mo mio S.r e P.ron Col.moIl S.or Galileo Galilei.
      Fiorenza.
     
     
     
      2878.
     
      GALILEO a GIOVANFRANCESCO BUONAMICI in Prato.
      Arcetri, 14 febbraio1634.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IV, car. 85. - Autografa.
     
      Molto Ill.re Sig.re e Pad.ne Col.mo
     
      V. S. molto I., non contenta de i fiori, mi ha voluto esser cortese de i frutti di cotesti non dirò pantani(109), ma colli diletti da Bacco. Ho ricevuti i 2 liquori, diversi di sapore, ma simili et eguali di bontà, e così proporzionati al mio gusto, che senza farne parte ad altri voglio godermegli solo. In tanto gli rendo le debite grazie del regalo.
      La speranza, che V. S. non mi toglie, di poter una volta riceverla e servirla insieme con la S.ra sua consorte in questo mio tugurio, mi farà campare un pezzo di più, con l'allungarmi i giorni che tramezeranno quello della lor venuta; ma non però son tanto desideroso di vita, ch'io non sia altrettanto e più della lor vista, e tanto più quanto col rallegrarmi nel vederle e servirle (essendo l'allegrezza l'ottimo preservativo della sanità e della vita), potrò conseguire l'istesso benefizio.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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