Però V. S. mandi a sua posta; et per la prima volta farò io la scorta a Geppo.
Poichè non ci è il Norcino, V. S. dica se vuole che se le mandi maestro Michelagnolo Coveri cerusico o il Calendino nostro cerusico, che ha nome di esser valente in così fatti mali.
Le mando un rinvoltino di scritture comparsomi di Venezia per lei; et fra porto et gabella il procaccio ha voluto due giuli. Et le bacio le mani.
Di Fiorenza, 21 Feb.o 1633(134).
Di V. S. molto Ill.reOblig.mo Ser.re et Parente
Geri Bocchineri.
Fuori: Al S.r Galileo Galilei, mio Sig.reCon un rinvoltino.
In sua mano.
2890*.
ASCANIO PICCOLOMINI a GALILEO [in Arcetri].
Siena, 21 febbraio 1634.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 25. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re S.r mio Oss.mo
Sabato mattina comparve qui una soma con soprasoma de' suoi regali: una mano di fiaschi di verdea squisitissima, le confetture di Suor Maria Celeste regalatissime, e sopratutto l'occhiale eccellentissimo. Io non so da che capo farmi a ringratiarla, essendomi tant'eccesso di favori più tosto di mortificatione che d'altro; ma come cose procedenti dalla bontà e gentilezza dell'animo suo, li prometto che con gl'amici saranno godute e gustate con ogni contentezza.
Non so se V. S. harà saputo che a' giorni a dietro, nel tirarsi in Torre la campana(135), si fiaccorno così presto i due travi che reggevano il falcone, che a malo stento si potè ricalare la campana senza danno. Hieri poi havendo meglio assicurato le cose, andò sì felicemente la campana su, che in meno d'un'hora e mezzo fu nella pergamena, senzachè nè quella nè il Mangia pericolasse.
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