Il nostro Sig.r Rettore dell'Opera(136) è uscito d'un grand'affanno, per quello che ogn'uno si rivolgeva a lui, ch'havessi fidato quest'impresa a un manovale; ma io gl'ho sempre fatto animo.
Io non so trovare meglio mezzano di lei per assicurar Suor Maria Celeste del mio vivo desiderio di servirla, franco d'ogni cerimonia: però V. S. m'honori in questo come nell'altre cose, mentre per fine l'assicuro che non ho nuove di maggior gusto che quelle di sua salute, nè altre più vivamente m'auguro che quelle de' suoi comandamenti.
Di Siena, li 21 Febbraro 1634 a N.teDi V. S. molto Ill.re
S.r Galileo Galilei
Aff. Vero Ser.
A. A.o di Siena.
2891.
NICCOLÒ AGGIUNTI a GALILEO in Firenze.
Pisa, 22 febbraio 1634.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 15-16. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.mo
I tartufi che mi ha regalato V. S. Ecc.ma son tanto belli, che in qualsivoglia luogo gl'haverei riceuti per cosa sfoggiata, ma in questo paese poi mi son giunti come delizia miracolosa. Gliene rendo grazie infinite, come fa anco il Sig.r Apollonii(137), quale si pregia e gloria di esser nominato da lei, e mi ha imposto che io deva offerirlo, come fo, a V. S. Ecc.ma per servo devotissimo del suo singolar merito.
Ci siamo messi alla cerca di Messer Rocco(138), e per ancora non l'habbiam trovato; ma trovato che l'haremo, tengo per fermo, che sicome l'opere di V. S. Ecc.ma ci hanno certificato che ne' secoli andati non si era pervenuto alla suprema eminenza di sapere, così la lettura di Messer Rocco ci accerterà che nè anco si era arrivato all'estrema pecoraggine.
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