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      V. S. può in qualche parte consolarsi, che una tanta indignità è conosciuta; e se ella seguiterà con la sua solita costanza di animo a sostenere la tirannica pertinacia de' suoi avversarii, lascierà al mondo, tra l'altre sue eterne memorie, anco questo memorabilissimo esempio di equanimità e sofferenza.
      Tra le lezzioni pubbliche e private, tra le brighe interpostesi inopinatamente, e tra i disturbi dell'animo, parte non ho hauto tempo, e parte non ho hauto attitudine, al far quella lettera; ma per quest'altro ordinario la manderò infallibilmente a V. S. Ecc.ma, quale ringrazio di quanto mi dice acciò che io possa servire il S.r Pr. Mattias(167). Il mio ritorno non può haver maggiore stimolo che il desiderio di V. S.; però sia certa che sarà quanto più presto mi sarà permesso da' superiori. V. S. mi continui la sua gratia e benevolenza da me sommamente(168) stimata e desiderata. Le bacio le mani e prego felicità.
     
      Pisa, 5 Marzo1634.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maObblig.mo e Dev.mo S.re
      Nicc.ò Agg.i
     
      Fuori: Al molt'Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ron mio Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, Fil.fo e Mat.co primario di S. A. S.
      Firenze.
     
     
     
      2901*.
     
      GALILEO ad ELIA DIODATI [in Parigi].
      [Arcetri], 7 marzo 1634.
     
      Bibl. Nazionale in Parigi. Fonds français, n.° 9531, car. 113. - Di mano sincrona. Se ne ha un'altra copia, di mano d'uno degli amanuensi del PEIRESC e con correzioni di quest'ultimo (cfr. n.° 2914, lin. 8-9 [Edizione Nazionale]), nel ms. della stessa Bibl. Nazionale in Parigi, Fonds Dupuy, n.° 390, car.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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