Ma tutto questo si supererà, stante la stima che si fa dell'opere di S. S.; sì che in questo e in qual si voglia altra cosa non mi ha che comandare.
Con questo ordinario V. S. non potrà havere la risposta del S. Elia Diodati, ma doverà seguire con prime; e havendola gli ne manderò.
Un amico m'à fatto vedere un libro del'intitulatione qui alligata(240): credo che S. S.a lo doverà havere; e non havendolo e desiderandolo, gli ne manderò: però comandi. E io finirò dandoli le Santissime Feste di Pasqua con gioia e contento, pregandoli da N. S. ogni vero bene.
Di Lione, questo dì 4 d'Ap.le 1634.
Di V. S. molto Ill.
Nella carta intagliata(241) c'è di tutto un poco.
Ser.e e P.te Hum.mo e Dev.moRub.to Galilei.
Fuori: [Al mol]to Ill.e Sig.r e P.ne Col.moIl S.r Galileo Galilei, Mattematico primo di S. A. S.
Firenze, o dove fussi.
2915.
GERI BOCCHINERI a [GALILEO in Arcetri].
Livorno, 7 aprile 1634.
Bibl. Naz. Fir., Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 34-35. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
Compatisco estremamente V. S. del pericoloso et disperato stato di salute di Suor Maria Celeste, degna di vivere i secoli, nonchè quanto suole il corso humano di quelli che non muoiono giovani. Un padre tenero verso una virtuosissima et reverentissima figliuola non può negare al senso le giuste doglienze; sono lagrime dovute, necessarie. Ma V. S. con la speranza che si può havere, che verginella così buona et santa sia per andare a pregare Iddio per V. S. a' piedi del medesimo Iddio, si consoli all'incontro, et non invidii et non intorbidi a lei all'incontro quel bene ch'ella si è guadagnato, perchè io credo che noi haremo più bisogno di raccomandarci a lei, che non harà ella delle orationi nostre.
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