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      2919*.
     
      GUGLIELMO SCHICKHARDT a MATTIA BERNEGGER in Strasburgo.
      Tubinga, 10 aprile 1634.
     
      Dalla pag. 197 dell'opera citata nell'informazione premessa al n.° 2683.
     
      Wilh. Schickardius Matth. BerneggeroSal. et observantiam.
     
      ....Interea tu, virorum diligentissime, Galilaica urge, qui solus tibi sufficis, nec me adiutore indiges. Dolerem vero si serio scripsisses(251), quasi te importunum submovere cuperem. An igitur quicquam abs te mihi accidere posse importunum putas? nondum me plane noscis, si hoc tibi persuades. Libro potissimum parci volui et adhuc volo, non mihi, cum exemplar sit unicum et irrecuperabile: dubia vero per epistolas communicare liceat, quarum interitus non sit aeque damnosus. Offendent vero illae, abhinc 6 fere hebdomatibus, aut non domi, aut occupatissimum, donec indicatum illud scholasticae visitationis munus explevero....
     
      Tubing., ult. Mart.(252) 1634.
     
     
     
      2920.
     
      BONAVENTURA CAVALIERI a [GALILEO in Arcetri].
      Bologna, 11 aprile 1634.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 66-67. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
     
      Io scrissi già un pezzo fa a V. S. Ecc.ma per discarico mio intorno al libro di Antonio Rocco(253), che li mandai, mostrandoli che se bene havevo scritto con qualche freddezza (non havend'io essagerato la sua molta insolenza, impudenza e sciocchezza, come meritava), ciò però non era stato perchè le sue ragioni havessero fatto pur un minimo motivo nell'animo mio, ma per haver io scritto in fretta, distratto insieme da molte altre occupationi ancora, e che perciò desideravo ch'ella mi restituisse in quel grado di affetto che ella per sua gratia mi havea sempre portato, nè pensasse di diminuir il concetto che poteva haver di me fatto ch'io stimassi le cose sue sopra quelle d'ogni altro belle e via più ripiene sempre d'insolite maraviglie, a comparation delle quali sembrano l'altrui specolationi filosofiche, massime peripatetiche, merre freddezze et insipidezze, poichè tale stima apunto faccio delle cose sue, nè mai altrimenti ha da pensar ch'io facci.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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