Ma non si può dire nè far altro che tacere e ristrignersi nelle spalle.
Prometto a V. S. che una volta m'ha da veder costì all'improviso da lei, per almeno sfogarsi con un discorso di qualch'hora. A questi Signori non mi dà quasi l'animo di comunicar le disgratie di V. S., se non quant'io ne spero di poterne cavare quella testimonianza d'affetto che V. S. s'è saputo meritar da tutti. Io poi con tutta questa mia Casa può credere quanto desideriamo di servirla, massime in frangenti che la compassione è dovuta per carità cristiana. Iddio consoli V. S. a misura del senso de' suoi servitori, e con fine le bacio per mille volte le mani.
Di Siena, li 11 Aprile 1634.
Di V. S. molto Ill.reAff.mo vero Ser.re
A. Arc.o di Siena.
2922*.
ANTONIO QUARATESI a GALILEO in Firenze.
Siena, 11 aprile 1634.
Bibl. Naz. Fir. Appendice ai Mss. Gal., Filza Favaro A, car. 61. - Autografa.
Molt'Ill.re Sig.r mio P.n Os.mo
Non prima che adesso mi è stata presentata la lettera di V. S. da quell'Arcangelo(256) cerusico daNorcia; e desiderando egli la licenza dell'arme, si è compiaciuto, in grazia di V. S. Questi Sig.ri Auditori et il Sig.r Cav.e Chigi tutti la salutano, et io la riverisco, ricordandoli la mia servitù, con augurarli felicissima la Santa Pasqua.
Di Siena, il dì 11 Aprile 1634.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSig.r Galileo Galilei.
Ser.e Dev.moAnt.o Quar.si
Fuori: Al molt'Ill.e et Ecc.mo Sig.r Os.oIl Sig.r Galileo Galilei, a
Firenze.
2923.
NICCOLÒ AGGIUNTI a [GALILEO in Arcetri].
Pisa, 12 aprile 1634.
Bibl. Naz.
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